Malachia

Il libro di Malachia è l'ultimo libro dell'Antico Testamento ed è attribuito al profeta Malachia. È un libro breve, composto solo da quattro capitoli, e si ritiene sia stato scritto intorno al V secolo a.C. Il libro inizia con una sgridata al popolo d'Israele per la loro mancanza di fedeltà a Dio. Malachia li accusa di essere infedeli al loro patto con Dio, e di non onorarlo con le loro offerte. Li accusa anche di essere infedeli nei loro matrimoni e di non onorare i loro genitori. Il secondo capitolo di Malachia si concentra sull'importanza di onorare il patto di Dio con il popolo d'Israele. Malachia li avverte che se non mantengono il loro patto con Dio, saranno puniti. Li avverte anche che se non onorano i loro genitori, saranno maledetti. Il terzo capitolo di Malachia si concentra sull'avvento del Messia. Malachia profetizza che il Messia verrà per portare giustizia e rettitudine nel mondo. Profetizza anche che il Messia sarà una luce per le nazioni. Il quarto e ultimo capitolo di Malachia si concentra sull'importanza del pentimento. Malachia avverte il popolo d'Israele che se non si pentono, saranno puniti. Li avverte anche che se non si rivolgono a Dio, saranno distrutti. Nel complesso, il libro di Malachia è un potente promemoria sull'importanza della fedeltà a Dio e dell'onorare il suo patto con il popolo d'Israele. È un promemoria che Dio è un Dio di giustizia e rettitudine, e che punirà coloro che non si pentono e non si rivolgono a Lui. È anche un promemoria che il Messia verrà per portare giustizia e rettitudine nel mondo.